
Ci siamo, diggers!
DIG Festival 2023: Don’t give up sta per iniziare. Un programma da non perdere, con oltre 100 speaker, per la nona edizione del più importante festival europeo dedicato al giornalismo investigativo e di reportage.
In questa guida vi aiutiamo a navigare tra i DIG Talk proposti dal nostro programma, sempre gratuiti e a ingresso libero (fino a esaurimento posti).
Il programma integrale è disponibile qui.
Il calendario dei talk si apre con “Possiamo ancora cambiare il mondo?”, evento inaugurale dedicato al dialogo tra due attiviste che stanno definendo le rispettive generazioni: Luciana Castellina (1929), giornalista, politica e co-fondatrice del Manifesto, e Maria Edgarda “Eddi” Marcucci (1991), attivista, autrice e combattente. L’appuntamento si terrà giovedì 21 settembre alle 19.00 nella stupenda cornice della Chiesa barocca di San Carlo.
Sabato 23 settembre alle 17.00, la Chiesa San Carlo ospiterà invece l’incontro “Giustizia e giornalismo, libertà e riforme”, dove insieme al magistrato Nicola Gratteri, nuovo Procuratore di Napoli, e al giornalista Giovanni Tizian, analizzeremo il problematico rapporto tra politica e informazione in Italia, in un talk realizzato in collaborazione con ASER e FNSI.
DIG Festival 2023 si focalizzerà anche sul tema, quanto mai attuale, del lavoro e della sua “fine”. Un’intera sezione curata dalla sociologa e autrice Francesca Coin, membro del direttivo di DIG e autrice di Le grandi dimissioni. Il nuovo rifiuto del lavoro e il tempo di riprenderci la vita (Einaudi, 2023), ospiterà i portavoce di CGIL, Collettivo di fabbrica GKN e Movimento di Lotta Disoccupati 7 Novembre, in un panel dedicato all’autunno caldo del lavoro programmato per venerdì 22 alle 17.30.
Domenica sarà invece l’occasione per un incontro a tema «grandi dimissioni» animato dalla stessa Coin, dal giornalista Jacopo Tondelli e dal documentarista Erik Gandini, autore del film After Work, che sarà proiettato subito dopo l’incontro nelle sale del cinema Astra.
Un focus specifico sull’immigrazione troverà spazio sabato pomeriggio alle 15, nella conversazione tra lo scrittore Gabriele Del Grande e la giornalista Laura Silvia Battaglia. Del Grande presenterà a DIG il suo nuovo libro “Il secolo mobile. Storia dell’immigrazione illegale in Europa” (Mondadori, 2023), in cui propone un’avveniristica proposta che consenta la libera circolazione globale delle persone, e ponga fine a sbarchi e naufragi.
Come sempre, poi, a DIG Festival sarà dato spazio alle riflessioni attorno alla tecnologia e ai suoi impatti sociali e politici. Tra gli ospiti internazionali spicca Cory Doctorow, uno dei maggiori autori di fantascienza viventi e attivista per i diritti americani. Doctorow dialogherà della crisi della rete durante il talk «Sotto le macerie di Internet» (venerdì 22 ore 19.00).
Il giornalismo è, come sempre, il tema portante di DIG. Parleremo di grandi inchieste, delle sfide del settore, di libertà di espressione e di stampa.
Matthew Caruana Galizia, figlio di Daphne, giornalista assassinata a Malta nel 2017, aprirà il talk “Come si uccide un’inchiesta” (sabato 23 ore 12.00), dedicato ai vari modi, legali e non, con cui oggi è possibile mettere a tacere i giornalisti, anche in Italia.
Poco prima, alle 10.00, in “Screenshot dai conflitti: scavare il web per denunciare violenze e crimini” un panel di giornalisti di Guardian, BBC e Code for Africa, racconteranno come gli strumenti digitali siano diventati sempre più importanti per il giornalismo di inchiesta e per il reporting dalle zone di conflitto, soprattutto quelle in cui è difficile avere accesso diretto.
Si parlerà anche di offshore, paradisi fiscali e giornalismo, in un panel con Giovanni Tizian di Domani, Angelo Mincuzzi de Il Sole 24 Ore e il direttore di Valori.it Andrea Barolini, organizzato in collaborazione con FestiValori (domenica 24 ore 11.00).
Tanto spazio sarà poi dedicato alla crisi climatica e al ruolo che il racconto giornalistico può avere nella sensibilizzazione del pubblico su questo tema. Due talk saranno teatro di discussioni su «Come si racconta il mondo che affonda?», con le giornaliste Silvia Lazzaris e Stella Levantesi, e sulle strategie per «Indagare la crisi climatica in Europa», quest’ultimo realizzato in collaborazione con JournalismFund Europe e info.nodes.
Necessario il focus sull’intelligenza artificiale, data la sua centralità nel dibattito pubblico. Sono tre gli appuntamenti incentrati su IA e algoritmi: insieme ai giornalisti Gabriel Geiger e Pierluigi Bizzini e alla ricercatrice Marta Cantero Gamito si discuterà di come il giornalismo può indagare gli algoritmi nel panel “Cani da guardia del potere digitale”, tema che sarà approfondito anche nel workshop “Indagare l’uso dell’intelligenza artificiale nei sistemi pubblici: un modello per i giornalisti”. Alberto Puliafito, invece, parlerà dell’uso giornalistico dell’IA durante il workshop: “L’intelligenza artificiale e il giornalismo: amici o nemici?”.
Oltre ad assegnare uno specifico Award per il giornalismo audio, DIG Festival dedica anche spazio di discussione all’informazione da ascoltare, con una serie di eventi dedicati.
Nel primo si discuterà se la sovrapproduzione di podcast abbia tolto terreno al giornalismo di inchiesta in un panel con autori e autrici di recenti podcast di informazione italiani.
Lo scrittore Paolo Nori invece racconterà il suo nuovo podcast, “Due volte che sono morto”, pubblicato proprio in questi giorni (sabato 23 alle 11.00).
L’omicidio di Willy Monteiro Duarte è stato uno dei casi di cronaca più tristemente noti degli ultimi anni ed è stato raccontato in un podcast, che sarà presentato al festival dagli autori e dall’educatrice Giorgia Silvestri (domenica 24 alle 14.30).
Chi vincerà, infine, il DIG Award per il miglior progetto audio? Difficile dirlo, nell’attesa, però, sarà possibile conoscere alcuni dei progetti in finale in un panel dedicato (sabato 25 alle 16.30).
Le DIG Academy
Anche in questa edizione, DIG Festival offre le DIG Academy, il programma di formazione gratuito e aperto al pubblico dedicato alle maggiori sfide del giornalismo contemporaneo inclusi nel programma della Academy.
Si spazia dalle tecniche di indagine alla copertura dei temi climatici passando per podcast e verification dei contenuti provenienti dai social media. Tutti i 12 workshop della DIG Academy sono gratuiti e aperti anche al pubblico di non addetti ai lavori.
Grazie al patrocinio dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, della Fondazione Ordine Giornalisti Emilia-Romagna, dell’Associazione della Stampa Emilia-Romagna (ASER) e della Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI), i workshop offrono anche crediti validi per la formazione continua dei giornalisti.
Le giornaliste e i giornalisti interessati all’ottenimento dei crediti possono iscriversi già da ora sulla piattaforma https://formazionegiornalisti.it (digitate “DIG” nei filtri di ricerca).
Per chiunque altro non è invece richiesta registrazione. Tra i tanti speaker, si segnala la partecipazione del giornalista Corrado Formigli, che parlerà delle evoluzioni dell’inchiesta in televisione insieme ad Alberto Nerazzini, Presidente di DIG.