Il delitto di Colleferro è stato super esposto, commentato e raccontato dai media, eppure le ragioni per le quali, in una sera di fine estate, quattro ragazzi massacrano un loro coetaneo all’improvviso, senza nemmeno conoscerlo, ancora non le sappiamo. Anzi, il modo in cui giornali e tv hanno raccontato l’assasinio di Willy Monteiro Duarte non solo non ci ha avvicinato a una ricerca necessaria, ma da essa ci ha ulteriormente allontanato. Si tratta di una narrazione che ha costruito una sorta di patina attorno alla riflessione che resta fondamentale ed è ben più laica, accurata, e anche vertiginosa, perché ovviamente confrontarsi con un omicidio senza ragioni è più doloroso.

Prima con un podcast a inizio anno (prodotto da Dersu e storielibere.fm) e poi con un libro appena uscito (Rizzoli), Raimo e Coltré hanno invece dato inizio a questa ricerca necessaria, utilizzando le armi del giornalismo, del metodo storico, dell’ascolto e della storia orale. Tutto questo anche per dare profondità e dignità a una storia che non contiene solo un omicidio mostruoso. Un panel che svela un nuovo approccio al documentario audio e apre lo sguardo sulle città e sulle province di un intero Paese raccontato male.