
Il Congo, dove l’80% della popolazione vive con meno di un euro al giorno, non ha mai avuto un programma spaziale nazionale. Almeno fino a quando Jean-Patrice Keka, un ingegnere conosciuto come l’Einstein africano, decide che il suo obiettivo sarebbe diventato quello di costruire e spedire in orbita missili dalla sua terra d’origine.
Se gli americani e gli europei hanno i loro astronauti, i russi i loro cosmonauti, Keka punta a diventare il primo “galassionauta” a lasciare la Terra. Il documentario è un’immersione cinematica all’interno di questo folle progetto, dove la grande ambizione si scontra con la precarietà di mezzi: carburante fatto in casa, componenti elettronici recuperati da discariche e parti della fusoliera costruite con lattine di latte in polvere.